per la cronaca:http://www.elucubrandosulvivere.blogspot.com
per la poesia:http://www.abecedario-felino1951.blogspot.com
per il mistero:http://www.magicifiltri-felino1951.blogspot.com

mercoledì 9 marzo 2011

Istinto felino pag. 164-165

Qualcosa si andava incrinando in uno dei tanti misteri italiani. A Roma la commissione parlamentare d'inchiesta sulle stragi accusava organismi politici e autorità militari di aver depistato le indagini concernenti la strage di Ustica. Non era il caso di urlare al miracolo anche perché dopo altri anni non se ne sarebbe venuti a capo,ma l'incrinarsi la cappa di omertà circondante il 'Palazzo' faceva sperare che le cose potessero instradarsi in un binario più corretto e lineare nei rapporti Potere-Cittadino...Pia illusione...
Verso la metà del mese rientrando dal mare salutavo Roberto dandoci appuntamento al Pub53 dopo aver cenato per andare a farci una steccata al biliardo. Fatta la doccia e cenato mi diressi verso la macchina parcheggiata davanti alla fermata dell'auto e mentre aprivo la portiera notai una biondina che attendeva il bus semi nascosta dietro un albero: ''E' domenica sera,già non passano quasi il giorno,a quest'ora la vedo dura,comunque se vuoi ti accompagno a casa...''buttai lì salendo in macchina. Non mi aspettavo risposta ne mi interessava più di tanto,ero partito per andare a fare una partita quindi ero tranquillo.
Stavo mettendo in moto quando sento bussare sul finestrino,lo abbasso e:''Se puoi veramente accompagnarmi mi fai un favore,sono quasi 40 minuti che aspetto,comunque non abito lontano,sto vicino al 'Gemelli'.Aperta la portiera la prima cosa che notai quando entrava era una coscia lunga e ben modellata che si adagiava sul sedile seguita dall'altra gamba che non aveva niente da invidiare alla prima,'' Ok nessun problema,ma devo passare un attimo da un amico che mi aspetta in un bar qui vicino,a proposito,sono Renato'' risposi dandole la mano che lei strinse replicando''E io sono Eva,ma se hai un appuntamento non voglio che ritardi per me...'' ''tranquilla devo solo dirgli una cosa poi non so dove deve andare,non abbiamo appuntamenti speciali.''mentii percependo che forse la partita a stecca avrei potuto giocarmela non al biliardo,feci un'inversione a U per cambiare corsia e qualche secondo dopo vidi l'autobus che arrivava,lo presi come un segno del destino e sentii come un senso di calore salirmi dalla pancia fino a riempirmi tutto. Fermata la macchina fuori dal Pub andai da Roberto:''Roby ho caricato una ragazza che aspettava l'auto,se ti va di aspettare l'accompagno e tra venti minuti torno,ma se non mi vedi entro mezz'ora...ti dispiace se rinunciamo al biliardo?'' ''Ma va a quel paese,conoscendoti è inutile che aspetto,fa come ti pare,certo una partita me la sarei fatta'' rispose ironicamente,allora tanto per continuare il gioco ''non si chiama partita ma se non me la faccio un po' mi dispiacerebbe,vieni te la presento''replicai,ma si stava facendo una chiacchierata con un paio di amici del calcio che aveva incontrato quindi non venne ''Faccio due chiacchiere con questi amici poi vado a casa,ci sentiamo la prossima settimana,ciao'' ''Ok,alla prossima...''e tornai da Eva. Conoscendo Roberto sapevo che se fossi passato tre ore dopo lo avrei trovato ancora a parlare con quegli amici,lui giocava a pallone in modo semi professionistico ed era anche molto forte,avevo avuto modo di vederlo e di sentire i commenti dei tifosi 'rivali' quando andavo a vederlo giocare anche in campi fuori dalla provincia,ed essendo anni che giocava conosceva molta gente,infatti ogni volta che uscivamo,in qualsiasi parte di Roma,o anche girando in macchina,incontrava sempre qualcuno e cominciavano a parlare fino a volte a farmi prendere la decisione di lasciarlo li e andarmene.
''O cavolo Eva,ti dispiace se prima di accompagnarti passo un attimo a casa?Ho lasciato patente e portafoglio perché pensavo di arrivare solo al Bar,ma se ti accompagno e mi ferma la polizia è una bella rottura..'' bugia bella e buona,ma lei fece finta di credermi e approvò,anche di seguirmi a casa una volta arrivati adducendo la scusa che doveva andare in bagno,secondo me era una bugia bella e buona,ma chi ero io per giudicare?...
Si dimostrò essere una ventiseienne spregiudicata e senza remore nel chiedere (letteralmente) di darle quello che più la faceva godere...un cetriolo...o una zucchina gigante...o una banana verde e dura...o qualsiasi cosa somigliasse a quei prodotti ''Ma di un bel cazzo non se ne parla?''mi venne spontaneo domandarle mentre finivo di sfilarle le mutandine,''Certo,ma mi piace eccitarmi masturbandomi prima così,non hai proprio niente?'' frutta e verdure varie non le avevo anche perché abitando ormai ad Avezzano quel 'rifugio' era solo un appoggio logistico che usavo solo in occasioni particolari come quella,altrimenti dormivo e mangiavo a casa di Anna;ma per fortuna pensai a vecchie foto e all'oggettistica usata,stura lavandino,bello,in plastica dura e anche frastagliata come certi oggetti sexy molto venduti,e anche alla bomboletta del gas che già avevo usato ma che ben lavata era tornata come nuova. Presi quei surrogati e glieli diedi,''Dai masturbati davanti a me,voglio vederti e immaginare di prenderlo tutto dentro'' e così dicendo allargava le gambe e cominciava ad introdurre lentamente la bomboletta,''(ma perché devi immaginarlo quando ce l'hai a disposizione...non capisco proprio)'' pensavo,ma la scena che cominciavo ad inquadrare era veramente eccitante e mi ritrovai a masturbarmi seguendo quasi ipnotizzato quella bomboletta e lo stura lavandini che,attaccato allo specchio in modo che potesse vederlo bene quando entrava,la penetrava dietro mentre lei in ginocchio era piegata in due,temevo le si spezzasse il collo piegato in modo innaturale per seguire da sotto quello spettacolo riflesso. Urlava di piacere mentre muoveva freneticamente la bomboletta e faceva roteare il bacino,guardando il mio membro pronto ad esplodere aprì la bocca e senza indugio alcuno,tenendole stretta la nuca,le spinsi la cappella ormai grondante fino in gola,ansimando e godendo insieme a lei che oltre la bevuta e il nevrotico leccare-succhiare-ingoiare-sbavare,continuava a muoversi in modo sempre più frenetico fino a diventare paonazza e ad esplodere con una sequenza di scatti e con la testa sussultante poggiata sul mio ventre. Quando ci rilassammo la strinsi forte a me dicendole:'' Sei stata stupenda...ma dopo vorrei entrarci anche io nelle tue intimità,ok?...Magari io davanti e una cosa dietro e viceversa,basta che ti va bene,che ne dici?'' ''Certo,ma fammi riposare un pochetto...o vai di corsa?'' anche fossi andato di corsa,dopo quella folle masturbazione non sarei stato pronto,ci mettemmo sotto le lenzuola e ci addormentammo,per svegliarci un paio di ore dopo,quando,dopo aver giocato ancora un po' per eccitarsi,fu pronta per avere un rapporto 'normale'..
La guerra mafia-stato continuava,e sulla S.S. Agrigento-Caltanissetta un agguato poneva fine alla vita del giudice R. Livantino,una quindicina di giorni dopo a Dusseldorf ,in Germania,venivano arrestati i presunti assassini,P. Amico e D. Pace.
Nel frattempo l'Anonima Sequestri rapiva l'undicenne A. De Megni,che i N.O.C.S.
fortunatamente libereranno tre mesi dopo.
Mentre a Roma Occhetto presentava i nuovi nome e simbolo del nascente P.D.S..a Milano veniva scoperto un vecchio covo delle B.R. contenente armi documenti e copie delle ultime lettere scritte in prigionia da A. Moro,copie finite nel vorace,fagocitante buco nero custodente ogni tassello del puzzle sempiterno riguardante i 'Grandi Misteri Italiani'...  

Istinto felino pgg. 20-22

qualche mese stavo con Rita,alla quale avevo chiesto a luglio se voleva 'unirsi' con me,come ovvio lei chiese una settimana per pensarci ed io gliela accordai,ma dopo 3 giorni mentre scendevo per andare al solito bar,incontrai un amico,Giovanni,che mi chiese se volevo partire con lui per un mese in vacanza vicino ad Ostuni,alla mia risposta che non avevo soldi ne per mangiare ne per le sigarette,mi rispose di stare tranquillo che li aveva lui,quindi mi fece vedere quello che aveva in macchina,era una Mini Minor rossa,aprì il cofano ed era pieno fino all'orlo di pasta,scatolette di sughi, legumi,caffè e spezie varie,inoltre anche il sedile posteriore era impegnato di cibarie,tenda,mute pugnali e fucili subacquei. Andai a casa,presi costume,accappatoio,un jeans e due magliette per il ricambio,salutai Anna e partimmo. Evitando autostrade e paesi arrivammo a Barletta verso le 19 di sera,Giovanni si fermò da un benzinaio e chiese 500 lire di benzina,alla mia domanda del perché non ne mettesse di più visto che poi ci sarebbe servita,rispose che quelli erano tutti i soldi che aveva...e dovevamo restare un mese!...Era buio quando arrivammo a Marina di Ostuni, proseguì per oltre mezzo chilometro,quindi scendemmo per piantare la tenda,la spiaggia era di natura lavica,ma riuscimmo a trovare uno spazio abbastanza sabbioso (l'unico da come vidi il giorno seguente) di 6/7 mq fatto tipo buca,infatti della tenda ne erano visibili all'esterno poco più di 30 centimetri,e ci sistemammo per la notte. Eravamo abbastanza stanchi per il viaggio,quindi ci mettemmo subito a dormire;nel dormi-veglia sentivo botti e sirene,pensai che era una festa con fuochi di artificio e casini vari,quindi non dandogli tanto peso mi addormentai tranquillamente. La mattina seguente uscimmo pronti per tuffarci in acqua,ad un centinaio di metri c'erano dei poliziotti che frugavano tra gli scogli,Giovanni mi disse che probabilmente cercavano qualche contrabbandiere di sigarette,allora ci tuffammo pronti alla caccia subacquea come programmato,lui,presa una boa gonfiabile,si allontanò dagli scogli circa una cinquantina di metri,io restai più vicino agli stessi,un po per controllare che nessuno si avvicinasse alla tenda,ma anche perché,avendo programmato una pesca ai polipi,era più facile trovarli attaccati alle rocce. Dopo la sesta emersione si avvicinò una persona che mi chiese se potevo fargli un favore,se cioè potevo mettere delle casse che galleggiavano sbattendo sugli scogli,dentro una grotta naturale che era lì accanto,ma di fare presto perché la polizia era ormai ad una trentina di metri,allora le spinsi dentro e le arenai all'interno della grotta,lui mi ringraziò e disse di non preoccuparmi di altro perché prima di sera,prima cioè che arrivasse l'alta marea,qualcuno avrebbe portato via le casse,detto questo se ne andò tranquillamente salutando i poliziotti. Quando Giovanni uscì dall'acqua,rientrammo nella tenda per sistemarla e scoprimmo con stupore che c'erano 4 buchi quasi al limite della stessa,erano 2 in entrata e 2 in uscita,quei botti che avevamo sentito la notte era uno scontro a fuoco fra polizia e contrabbandieri,altro che fuochi artificiali...Dal giorno dopo e ogni 5 giorni,scoprimmo che qualcuno di notte metteva una stecca di sigarette sotto gli asciugamani che erano fuori dalla tenda. Giovanni prendeva molto pesce,io altrettanti polipi,anche perché un vecchio pescatore del posto mi aveva insegnato il modo migliore per prenderli,legata ad uno spago una zampa di gallina e uno straccio bianco che attirava l'attenzione del polipo,lo facevo ballare nell'acqua,il polipo ci si attaccava e non mollava più,allora lo tiravo fuori,lo mettevo dentro un grosso secchio con l'acqua di mare,e quando era pieno assieme ai pesci presi da Giovanni,andavamo al porto e vendevamo il tutto alle pescherie. Rimediavamo così i soldi per la benzina ma niente più,però potevamo andare in qualche campo nei dintorni a prendere un po di semi di carrubba,erano dolci e,sopratutto gratuiti,oppure a fare una passeggiata fino a Ostuni,o a trovare un amico prete che lui conosceva essendo anni che praticava la zona,mangiavamo il pesce che restava fresco e buonissimo,assieme alle patatine cotte al cartoccio nella cenere interrata e tanta pasta,ma avevamo anche voglia di pizza e altro,allora Giovanni,ragazzo dalle mille risorse,ebbe un'idea,vicino al porto c'era una specie di pizzeria-bar-balera dove si svolgeva la vita notturna,scavalcato il muretto in un punto buio,entrammo mischiandoci ai presenti,quindi,adocchiammo chi ordinava qualcosa e,approfittando della confusione,prendemmo lo scontrino che ancora non era stato rotto dal cameriere,potendo così permetterci 2 pizze con coca cola annessa...Un'altra volta dicendomi che andavamo a fare un giro,si diresse un po più all'interno,verso la campagna,bloccò la macchina e scendendo mi disse di mettermi al volante,io ero un po stupito perché solitamente non mi faceva guidare,mi diede indicazione di dove andare senza fretta,arrivati all'altezza di un'aia,cacciò fuori dal finestrino il fucile da sub e fiocinò una gallina,poi,mentre il contadino ce ne diceva di tutti i colori urlando che andava a prendere il fucile,mi disse di dare a tutto gas e scappare,la gallina starnazzava agitando le ali mentre lui cercava di recuperarla tirando la corda. Ritornati alla tenda fece una specie di spiedo artigianale,spennò la gallina...e finalmente tornammo a mangiare carne. I giorni si susseguivano con trovate e invenzioni varie per sopravvivere,dopo ferragosto il tempo cominciò a mutare,la pioggia non ci impediva di pescare,ma a volte era freddo e rinunciavamo. Poi accadde qualcosa che non sono riuscito mai a spiegarmi anche pensandoci per anni,un giorno pioveva ed eravamo andati a comprare un pò di carne ad Ostuni,ormai eravamo in soldi,tanto è vero che quando tornammo a Roma ci trovammo con circa 80.000 lire in tasca,somma non indifferente allora per 2 ragazzi diciottenni;scesi dalla macchine notammo che dei piedi uscivano dalla tenda,Giovanni mise mano al coltello,anche se so che non lo avrebbe mai usato,con cautela andammo davanti all'ingresso e scoprimmo che c'erano due ragazze,si scusarono dicendo che pioveva forte e si erano rifugiate li per non bagnarsi e se potevano restare ancora un pò,noi acconsentimmo ben volentieri,anche perché erano molto carine e forse di un anno più piccole di noi,lo sconcerto nacque quando si avvicinarono 2 persone dicendo loro di non tardare e che le avrebbero aspettate a casa,erano i genitori,le lasciarono lì e si avviarono verso il porto...Io e Giovanni ci guardammo un attimo,poi,aspettato che i genitori sparissero dalla vista,ci stendemmo accanto a loro tentando un approccio,non fù difficile e ci trovammo a fare quella che definirei come orgia...più tardi le salutammo e non le vedemmo più,anche perché 3 giorni dopo partivamo per tornare a Roma. Credo che questa in assoluto sia stata la migliore vacanza della mia vita...Tornato a casa ripresi il solito trantran,dopo un paio di giorni incontrai Rita chiedendole se voleva altro tempo per pensarci,mi disse no assolutamente tutto d'un fiato,forse temeva un'altra mia lunga sparizione,ci baciammo e ci fidanzammo...
La metà dell'anno successivo un evento raccapricciante perpetrato in California,esattamente in una villa situata a Cielo Drive,a Bel Air, la giovane e bella attrice Sharon Tate, moglie del regista Roman Polanski,all'ottavo mese di gravidanza, e quattro suoi amici,furono trovati massacrati nella piscina della residenza di un produttore discografico. Il colpevole fù immediatamente identificato in Manson,fondatore di una setta la family ',un personaggio psicopatico con ambizioni di rivoluzionario e cresciuto nel mito dei Beatles dei quali sognava di emularne la carriera,grande plagiatore di giovani aveva formato un commando composto da ragazze e ragazzi che nella sua dottrina commisero altri massacri nella zona,arrestato assieme ai sui adepti furono condannati a morte,ma con l'abolizione della stessa in California,la pena fù commutata in carcere a vita,dove tuttora sono custoditi.