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mercoledì 9 marzo 2011

Istinto felino pag. 164-165

Qualcosa si andava incrinando in uno dei tanti misteri italiani. A Roma la commissione parlamentare d'inchiesta sulle stragi accusava organismi politici e autorità militari di aver depistato le indagini concernenti la strage di Ustica. Non era il caso di urlare al miracolo anche perché dopo altri anni non se ne sarebbe venuti a capo,ma l'incrinarsi la cappa di omertà circondante il 'Palazzo' faceva sperare che le cose potessero instradarsi in un binario più corretto e lineare nei rapporti Potere-Cittadino...Pia illusione...
Verso la metà del mese rientrando dal mare salutavo Roberto dandoci appuntamento al Pub53 dopo aver cenato per andare a farci una steccata al biliardo. Fatta la doccia e cenato mi diressi verso la macchina parcheggiata davanti alla fermata dell'auto e mentre aprivo la portiera notai una biondina che attendeva il bus semi nascosta dietro un albero: ''E' domenica sera,già non passano quasi il giorno,a quest'ora la vedo dura,comunque se vuoi ti accompagno a casa...''buttai lì salendo in macchina. Non mi aspettavo risposta ne mi interessava più di tanto,ero partito per andare a fare una partita quindi ero tranquillo.
Stavo mettendo in moto quando sento bussare sul finestrino,lo abbasso e:''Se puoi veramente accompagnarmi mi fai un favore,sono quasi 40 minuti che aspetto,comunque non abito lontano,sto vicino al 'Gemelli'.Aperta la portiera la prima cosa che notai quando entrava era una coscia lunga e ben modellata che si adagiava sul sedile seguita dall'altra gamba che non aveva niente da invidiare alla prima,'' Ok nessun problema,ma devo passare un attimo da un amico che mi aspetta in un bar qui vicino,a proposito,sono Renato'' risposi dandole la mano che lei strinse replicando''E io sono Eva,ma se hai un appuntamento non voglio che ritardi per me...'' ''tranquilla devo solo dirgli una cosa poi non so dove deve andare,non abbiamo appuntamenti speciali.''mentii percependo che forse la partita a stecca avrei potuto giocarmela non al biliardo,feci un'inversione a U per cambiare corsia e qualche secondo dopo vidi l'autobus che arrivava,lo presi come un segno del destino e sentii come un senso di calore salirmi dalla pancia fino a riempirmi tutto. Fermata la macchina fuori dal Pub andai da Roberto:''Roby ho caricato una ragazza che aspettava l'auto,se ti va di aspettare l'accompagno e tra venti minuti torno,ma se non mi vedi entro mezz'ora...ti dispiace se rinunciamo al biliardo?'' ''Ma va a quel paese,conoscendoti è inutile che aspetto,fa come ti pare,certo una partita me la sarei fatta'' rispose ironicamente,allora tanto per continuare il gioco ''non si chiama partita ma se non me la faccio un po' mi dispiacerebbe,vieni te la presento''replicai,ma si stava facendo una chiacchierata con un paio di amici del calcio che aveva incontrato quindi non venne ''Faccio due chiacchiere con questi amici poi vado a casa,ci sentiamo la prossima settimana,ciao'' ''Ok,alla prossima...''e tornai da Eva. Conoscendo Roberto sapevo che se fossi passato tre ore dopo lo avrei trovato ancora a parlare con quegli amici,lui giocava a pallone in modo semi professionistico ed era anche molto forte,avevo avuto modo di vederlo e di sentire i commenti dei tifosi 'rivali' quando andavo a vederlo giocare anche in campi fuori dalla provincia,ed essendo anni che giocava conosceva molta gente,infatti ogni volta che uscivamo,in qualsiasi parte di Roma,o anche girando in macchina,incontrava sempre qualcuno e cominciavano a parlare fino a volte a farmi prendere la decisione di lasciarlo li e andarmene.
''O cavolo Eva,ti dispiace se prima di accompagnarti passo un attimo a casa?Ho lasciato patente e portafoglio perché pensavo di arrivare solo al Bar,ma se ti accompagno e mi ferma la polizia è una bella rottura..'' bugia bella e buona,ma lei fece finta di credermi e approvò,anche di seguirmi a casa una volta arrivati adducendo la scusa che doveva andare in bagno,secondo me era una bugia bella e buona,ma chi ero io per giudicare?...
Si dimostrò essere una ventiseienne spregiudicata e senza remore nel chiedere (letteralmente) di darle quello che più la faceva godere...un cetriolo...o una zucchina gigante...o una banana verde e dura...o qualsiasi cosa somigliasse a quei prodotti ''Ma di un bel cazzo non se ne parla?''mi venne spontaneo domandarle mentre finivo di sfilarle le mutandine,''Certo,ma mi piace eccitarmi masturbandomi prima così,non hai proprio niente?'' frutta e verdure varie non le avevo anche perché abitando ormai ad Avezzano quel 'rifugio' era solo un appoggio logistico che usavo solo in occasioni particolari come quella,altrimenti dormivo e mangiavo a casa di Anna;ma per fortuna pensai a vecchie foto e all'oggettistica usata,stura lavandino,bello,in plastica dura e anche frastagliata come certi oggetti sexy molto venduti,e anche alla bomboletta del gas che già avevo usato ma che ben lavata era tornata come nuova. Presi quei surrogati e glieli diedi,''Dai masturbati davanti a me,voglio vederti e immaginare di prenderlo tutto dentro'' e così dicendo allargava le gambe e cominciava ad introdurre lentamente la bomboletta,''(ma perché devi immaginarlo quando ce l'hai a disposizione...non capisco proprio)'' pensavo,ma la scena che cominciavo ad inquadrare era veramente eccitante e mi ritrovai a masturbarmi seguendo quasi ipnotizzato quella bomboletta e lo stura lavandini che,attaccato allo specchio in modo che potesse vederlo bene quando entrava,la penetrava dietro mentre lei in ginocchio era piegata in due,temevo le si spezzasse il collo piegato in modo innaturale per seguire da sotto quello spettacolo riflesso. Urlava di piacere mentre muoveva freneticamente la bomboletta e faceva roteare il bacino,guardando il mio membro pronto ad esplodere aprì la bocca e senza indugio alcuno,tenendole stretta la nuca,le spinsi la cappella ormai grondante fino in gola,ansimando e godendo insieme a lei che oltre la bevuta e il nevrotico leccare-succhiare-ingoiare-sbavare,continuava a muoversi in modo sempre più frenetico fino a diventare paonazza e ad esplodere con una sequenza di scatti e con la testa sussultante poggiata sul mio ventre. Quando ci rilassammo la strinsi forte a me dicendole:'' Sei stata stupenda...ma dopo vorrei entrarci anche io nelle tue intimità,ok?...Magari io davanti e una cosa dietro e viceversa,basta che ti va bene,che ne dici?'' ''Certo,ma fammi riposare un pochetto...o vai di corsa?'' anche fossi andato di corsa,dopo quella folle masturbazione non sarei stato pronto,ci mettemmo sotto le lenzuola e ci addormentammo,per svegliarci un paio di ore dopo,quando,dopo aver giocato ancora un po' per eccitarsi,fu pronta per avere un rapporto 'normale'..
La guerra mafia-stato continuava,e sulla S.S. Agrigento-Caltanissetta un agguato poneva fine alla vita del giudice R. Livantino,una quindicina di giorni dopo a Dusseldorf ,in Germania,venivano arrestati i presunti assassini,P. Amico e D. Pace.
Nel frattempo l'Anonima Sequestri rapiva l'undicenne A. De Megni,che i N.O.C.S.
fortunatamente libereranno tre mesi dopo.
Mentre a Roma Occhetto presentava i nuovi nome e simbolo del nascente P.D.S..a Milano veniva scoperto un vecchio covo delle B.R. contenente armi documenti e copie delle ultime lettere scritte in prigionia da A. Moro,copie finite nel vorace,fagocitante buco nero custodente ogni tassello del puzzle sempiterno riguardante i 'Grandi Misteri Italiani'...  

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