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mercoledì 22 dicembre 2010

istinto felino pag.87-88

Oltre alla lettura delle carte avevo cominciato a praticare pranoterapia per piccoli malanni,nervo sciatico,emicrania,dolori ossei,ecc. Lo facevo gratuitamente,non ho trovato mai giusto che se si ha la possibilità di aiutare la salute si chiedano dei soldi,e oltretutto questo 'servizio' aggiuntivo mi procurava più clienti,e anche se in modo inaspettato mi portò a vivere nuovi amplessi facendomi scoprire la lussuria di una piccola cittadina emergente con una semplice scrostatina coprente l' 'apparire'.
Solitamente erano signore di una certa età afflitte da dolori creati dalle mansioni che svolgevano,contadine,operaie,addette alle pulizie,erano soddisfatte del trattamento e dicevano che il calore che emanavo dalle mani era un toccasana per quei malanni,io ne ero soddisfatto e anche se poi non si facevano leggere le carte sapevo che mi avrebbero mandato in ogni caso qualche conoscente,la cosa importante era farsi conoscere e che parlassero bene di me. Poi un giorno una ragazza che veniva da qualche mese portandosi dietro la nipote sedicenne,Antonella,che immancabilmente era segregata a guardare la televisione mentre le leggevo le carte,mi chiese se potevo aiutarla con il nervo sciatico. Alberta,il suo nome,aveva grossi problemi in amore,pur essendo una bella ragazza si innamorava sempre e solo di uomini sposati che immancabilmente dopo essersi 'divertiti' con lei la deludevano con la rivelazione della loro situazione matrimoniale o facendole capire che non avrebbero mai lasciato la moglie. La feci sdraiare e cominciai col posarle la mano sulla schiena,indossava un maglioncino attillato e vedendo che faticavo a metterci la mano sotto disse che poteva anche toglierlo e così fece. Rimase col reggiseno che faticava a contenerle il seno prosperoso che aveva,poi sdraiatasi nuovamente lo slacciò come con il costume al mare e si rilassò godendosi il massaggio. Quella visione mi eccitava ma non volendo passare per un non professionista cercai di reprimere l'istinto che mi portava a cercare di farla mia. Ora dovevo posare le mani sui polpacci e arrivare alle cosce:''Se vuoi posso togliermi i pantaloni,non credo ci siano problemi,ne avrai viste altre in mutande'' certo pensava che tutte facessero così e non sentendomi di deluderla risposi:''Ovvio,nessun problema,anche perché il nervo sciatico passa anche per i glutei e certo è più facile se ti metti in libertà'' e così fece,si alzò non curante del fatto che il reggiseno rimanesse sul letto e si sfilò i pantaloni. Ormai ero gasato a mille ma non mi azzardavo nelle avance perché il suo comportamento naturale dimostrava fiducia in me e non volevo passare per maniaco,ma certo era duro resistere. Continuavo con la posa delle mani dove occorreva poi la buttai lì:''A questo punto togliti anche le mutandine,è un perizoma e per quello che copre...e poi l'elastico devo sempre spostarlo ed è scomodo'' ed iniziai a calarle,lei non disse niente ma sollevò la pancia per permettermi di toglierle. Massaggiavo e imponevo le mani,poi ormai preso da voglia cocente feci in modo nel massaggio di sfiorarle il sesso,quando la toccavo lei aveva un fremito e allargava leggermente le gambe sollevando istintivamente il bacino,allora in un momento accresciuto di libidine le posai il palmo della mano sotto la vagina dicendole:''Solleva leggermente il bacino...'' non c'entrava niente con l'operazione che compievo e che era ormai passata in secondo piano visto che lei senza discutere si era quasi messa a pecorina,
scherzando le dissi:''Che bella fichetta carnosa hai,posso assaggiarla?'' Così dicendo ci appoggiai le labbra dandole un bacetto,lei inarcò maggiormente la schiena ed io ne approfittai immediatamente per infilarle dentro la lingua fin dove potevo,poi tenendole i fianchi per farle mantenere la posizione mi misi in ginocchio dietro di lei e la penetrai con la foga e la voglia che mi aveva scatenato dentro. Quando stavo raggiungendo l'orgasmo le chiesi dove potevo venire e rispose di stare tranquillo,aumentai il ritmo e le esplosi dentro con un verso da satiro,sentivo il mio sperma che mi scaldava il pene e che usciva abbondante riempiendola,dopo un numero imprecisato di spasmi mi abbandonai sulla sua schiena prendendole le mammelle che sentivo dure e che al mio stringerle denotavano sensibilità. Mi tolsi per sdraiarmi accanto a lei e con la coda dell'occhio vidi che la porta della camera era socchiusa e che Antonella spiava,non sapevo da quando era lì ma feci finta di niente e strinsi Alberta che faceva le fusa come una gattina soddisfatta:'' Adesso sarà meglio meglio che vado,non vorrei che bussasse Antonella'' disse alzandosi,guardai prontamente la porta che ora era chiusa,'' ''Non credo stia pensando a noi,starà certamente guardando qualche cretinata in tv.'' risposi dopo aver emesso un sospiro di sollievo,quindi mi rivestii e l'aiutai a cercare il perizoma che non si sapeva come fosse finito all'altro angolo della stanza.''Ci vediamo presto se vuoi'' disse mentre ci davamo un bacetto di saluto ''Ti aspetto,io sono qui...e non tardare a venire...''risposi ridendo,poi le accompagnai alla porta cercando di evitare lo sguardo di Antonella che evitò di fare commenti...(pausa)...
Nona riflessione.
L'evolversi della situazione con Alberta mi portò a riflettere,se è vero come è vero che col tempo avevo cercato di creare situazioni aiutandomi con la gentilezza,con la poesia,con la fotografia e nell'ambiente del cinema con la simpatia e all'occorrenza la sfacciataggine,perché adesso,non scartando l'ipotesi che potevo semplicemente piacere ad Alberta e che abbia fatto in modo di 'scoparmi' spingendomi dentro la sua recita,o che fosse 'affamata' visto che da qualche mese non 'praticava',non potevo usare quell'arma per qualcuna verso la quale avrei sentito quel famoso istinto che era innato in me anni prima?
A ben riflettere la proposta potevo farla,e non obbligando nessuna,trovavo ovvio che se si fosse spogliata senza problemi sarebbe stato quasi sicuramente per 'quello' scopo,inoltre essendo maggiorenni diventava una scelta loro (come d'altronde lo è da sempre) quindi da quel giorno decisi all'occorrenza di mettere in pratica quel nuovo metodo,e poi non mi dispiaceva rientrare in campo dopo un lungo periodo di 'panchina'.
...(segue)...
Ero riuscito ad uscire dal tunnel del video poker,anche perché avendo sempre i soldi contati non me la sentivo più di rischiare scadenze di bollette che mi avrebbero riportato a tragiche conseguenze,e poi mi sentivo di nuovo vivo,prima Teresa poi Alberta mi avevano ridato quella carica che pensavo di aver perso. Da un'amica che gestiva un piccolo supermercato vicino casa assieme al fidanzato avevo ricevuto in regalo una gattina siamese appena svezzata,era uno splendore e non trovai nome più adatto di Cleopatra,quando Micia era sparita per morire in dignità avevo preso un altro gattino,un soriano bellissimo,un batuffolo grigio pieno di vita e giocherellone,Scintilla,lo avevo chiamato così per il suo schizzare da una parte all'altra proprio come le scintille scoppiettanti del camino,ma era durato poco,una macchina lo aveva ucciso pochi giorni dopo lasciandomi nello sconforto,avevo promesso a me stesso che non avrei più voluto essere amico di nessun gatto,ma avendoli sempre avuti non ero capace di mantenere questo impegno. Inoltre Cleopatra era stata sterilizzata (anche se io non lo avrei mai fatto,sono contrario e penso che almeno una gravidanza la natura chiede che gli animali l'abbiano,anche per la loro stessa salute) e potevo farla uscire tranquillamente senza correre il rischio di creare un allevamento miagolante.

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